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venerdì 26 ottobre 2012

Le legioni romane terza parte

Con la vittoria di Augusto nella guerra civile ha inizio la fase alto imperiale della storia delle legioni. Augusto ridusse e rese permanenti le formazioni ereditate dalla guerra civile e le sparse nelle province lontane da Roma verso i confini. Quadri e organica si stabilizzarono con il passare degli imperatori e grosso modo nel II secolo la una legione era composto in teoria da 10 ognuna formata da 6 centurie (i manipoli sembrano sparire anche come forma organizzativa) tranne la prima che era formata da 5 centurie ma di organico doppio. C'erano inoltre, fino a Traiano, 120 cavalieri legionari. Il comando era affidato ad un legato senatoriale che aveva come seconda un tribuno laticlavio (di rango senatoriale) ma che in realtà era un ragazzo poco più che ventenne che doveva imparare più che comandare. I veri comandanti a lungo termine erano il prefetto dell'accampamento (ex-primipilo di rango equestre) e i 5 tribuni angusticlavi (equestri). Non bisogna confonderli però con il nostro concetto di ufficiale: per questi uomini il comando militare era solo una parte di una carriera che mischiava comandi civili a militari. C'erano infine 59 centurioni con il più importante tra essi il primipilo: spesso pensiamo al centurione come un veterano indurito proveniente dai ranghi, ma è una visione falsa: alcune volte era così, spesso in tempo di guerra, ma molto più spesso si veniva arruolati direttamente come centurioni se il proprio rango da civile lo permetteva. Di norma un centurione cambiava legione ogni tre anni.

Le legioni imperiali erano organismo permanenti e avevano anche un elevato numero di soldati impiegati per compiti anche di non combattimento, come scrivani, macellai, corrieri, ecc.. Sarebbe troppo lungo enumerarli tutti, ma voglio ricordare l'estrema importanza, anche religiosa, che ogni legione aveva per la propria Aquila, simbolo adottato come unico fin dai tempi di Mario. Perderla era una disgrazia enorme, essa era l'anima della  Legione, soggetta a riti e strettamente custodita dagli Aquiliferi che la portavano in battaglia.