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venerdì 17 agosto 2012

Evoluzione delle formazioni lineari di fanteria nel XVII e XVIII secolo


Questa immagine mostra l'evoluzione delle formazioni lineari della fanteria dal XVII al XVIII secolo. Si nota subito la riduzione e scomparsa dei picchieri e l'assottigliamento dei ranghi. Quest'effetto è dovuto alla difficoltà  crescente di arruolamento dei picchieri (non era un ruolo che piaceva ai soldati anche se era meglio pagato) e all'introduzione della baionetta verso la fine del secolo, che rese i moschettieri capaci di combattere  in formazione chiusa e autodifendersi (prima in caso di carica di cavalleria si rifugiavano dietro i picchieri) oltre al miglioramento del fuoco grazie all'introduzione del moschetto a pietra al posto di quello a miccia. Non fu un processo cercato di fatto ci furono molte resistenze all'abbandono della picca, e a metà del '700 il De Saxe auspicava ancora il suo ritorno. Il fatto è che il fuoco non era visto come decisivo in battaglia, ma era l'urto: l'ideale per attaccante o difensore era sparare un'unica salva ravvicinata e caricare alla baionetta, se due unità iniziavano a spararsi a vicenda senza caricarsi potevano proseguire per 20-30 minuti o più, causandosi perdite sempre più elevate ma senza raggiungere la decisione, per cui la tattica del fuoco non era ben vista. Ma era difficile che uomini sottoposti alla tensione dello scontro, potessero avanzare sotto il tiro avversario senza che istintivamente cercassero di replicare sparando, ma una volta iniziato facilmente smettevano di avanzare, istintivamente l'uomo preferisce combattere a distanza; la reintroduzione della picca nell'ottica del secolo avrebbe forzato i fanti ad avanzare perchè potevano fare solo quello.

L'immagine è tratta dal libro di John A. Lynn "Giant of the Grand Siecle: The French Army, 1610-1715".