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martedì 12 marzo 2013

LINES OF WELLINGTON - opinione

Ho avuto modo di vedere questo film, di cui forse avevo parlato qualche tempo fa; il tema storico è la ritirata dell'esercito anglo-portoghese sulla linea di Torres Vedras di fronte all'avanzata di Massena del 1810. Primo avvertimento, il film non è incentrato sulle battaglie, di fatto non si vedono scontri militari. Il film è un grande affresco del periodo e dei personaggi, e soprattutto della desolazione causata da guerra, terra bruciata e sfollamento. Si tratta di un film corale fatto da decine di personaggi caratteristici, in tre lingue (francese, inglese e portoghese): c'è il sergente portoghese, ex-contadino ansioso di vendicarsi dei francesi, la vedova di un caporale inglese di cui si innamora, il maggiore inglese dalla parlata perfetta, la signorina di buona famiglia inglese dai facili costumi, il ragazzino orfano portoghese, il signorotto portoghese in cerca della moglie, i disertori polacchi dell'esercito francese e ovviamente personaggi storici come Massena e Wellington. E infine la linea di Torres Vedras vista dagli sfollati come una sorta di ultima speranza di fronte alla perdita di tutto.

Insomma si tratta di un bel film storico, ben fatto, degno della migliore filmografia europea.



martedì 25 settembre 2012

The Lines of Wellington

Sul forum di Histwar è stato segnalato questo film portoghese di ambientazione napoleonica, che appunto parla degli scontri tra Wellington e Massena ai confini del Portogallo.

http://www.linesofwellington.com/


Lines of Wellington - official trailer (English Subtitles) from Cosmopolis on Vimeo.


"
Il 27 settembre 1810 le truppe francesi, al comando del maresciallo Massena, sono sconfitte sul monte Buçaco dall'esercito anglo-portoghese del generale Wellington.

Nonostante la vittoria, portoghesi e inglesi si ritirano in marcia forzata dinanzi al nemico, numericamente superiore, con lo scopo di attrarlo verso Torres Vedras, dove Wellington ha fatto costruire linee fortificate difficilmente valicabili.

Contemporaneamente, il comando anglo-portoghese organizza l'evacuazione di tutto il territorio compreso tra il campo di battaglia e le linee di Torres Vedras, in una gigantesca operazione di terra bruciata che priva i francesi di ogni possibilità di rifornimento locale.

In questo scenario si svolgono le avventure di una miriade di personaggi di diversa estrazione sociale – militari e civili; uomini, donne e bambini; vecchi e giovani-, strappati dalla guerra alla vita quotidiana e sospinti per monti e valli, tra villaggi in rovina, foreste distrutte, colture devastate.

Perseguitata con determinazione dai francesi, tormentata da un clima inclemente, la massa dei fuggiaschi continua ad avanzare stringendo i denti, semplicemente per salvarsi la pelle, o con la tenace volontà di resistere agli invasori e scacciarli dal Paese, o ancora nella speranza di trarre vantaggio dal disordine regnante per soddisfare i più bassi istinti.

Tutti, a prescindere dal carattere e dalla motivazione di ognuno – dal giovane tenente idealista Pedro de Alencar, passando per la maliziosa inglesina Clarissa Warren, o per il cupo trafficante Penabranca, fino al vendicativo sergente Francisco Xavier e all'esuberante vivandiera Martírio -, convergono da diverse strade verso le linee di Torres, dove la battaglia finale dovrà decidere le sorti di ciascuno.


Valeria Sarmiento:

« Senza dubbio le invasioni francesi in Portogallo erano del tutto lontane dal mio mondo. Ho iniziato a paragonare l'esodo della popolazione, costretta ad abbandonare le proprie terre a causa della guerra, al mio stesso esilio, e così mi sono avvicinata alla narrazione.

È innegabile il legame affettivo con questo film. Dopo la morte di Raúl, il produttore Paulo Branco mi ha invitata a riprendere il progetto. Ho avuto paura ma non ho mai avuto dubbi: dovevo farlo per Raúl. È stato un omaggio mio e dell'equipe – tecnici e attori – che sentivano esattamente quel che sentivo io.

Lavorare con Carlos Saboga è sempre una delizia. Tanto il copione de “Le linee di Wellington” quanto quello di “Os Mistérios de Lisboa” sono eccellenti ed obbediscono ad una struttura più vicina alle “Mille e una notte” che a una produzione di Hollywood. Egli ha dato una grande importanza ai personaggi femminili e ciò distingue questo progetto da tutti gli altri film sulla guerra.

Abbiamo girato in paesaggi diversi, soprattutto nella zona occidentale, in un ambiente unico che, insieme alla fotografia e alla musica, ha dato all'esodo delle popolazioni una forza eccezionale. Non avevo mai filmato così tante persone insieme, ma con i moderni strumenti per le riprese alla fine è stato molto facile. Credo non sia stato molto semplice per le comparse – alcune hanno sopportato lo stesso freddo delle forze francesi – ma ho parlato con qualcuno di loro che mi ha detto di essersi divertito molto.

Il film è diventato molto di più di un vincolo sentimentale. È stato una sfida ed un dovere che mi ha dato un enorme piacere, perciò ringrazio tutti quelli che vi hanno partecipato.

Sono certa che tutti noi abbiamo lavorato in dialogo con Raúl, che ci sosteneva sempre da lassù. "