La famiglia del Titan II è obsoleta, progettata negli anni '50 usa carburanti liquidi invece dei più stabili solidi usati dai missili moderni, sia il carburante che l'ossidante diventano gassosi a pressioni normali, e in particolare l'ossidante è velenoso, se respirato causa edemi polmonari, ma soprattutto se si mischiano sono estremamente esplosivi.
La bussola cade per 20 metri e colpisce la parete esterna del Titan, e il carburante in stato gassoso inizia ad uscire dal missile: è l'inizio di una serie di eventi e decisioni a vari livelli per evitare che il missile possa esplodere: il rischio non sono solo gli effetti dell'esplosione convenzionale di tonnellate di combustibile, ma che la testata nucleare possa polverizzarsi e spargere polvere di uranio in un area vasta, o peggio ancora attivare l'esplosivo della testata e scatenare il processo di fusione, trasformando quella parte dell'Arkansas in un deserto radioattivo.
La narrazione di questo evento realmente accaduto, permette all'autore Eric Schlosser di narrare la storia della forza nucleare americana dal '46 fino alla fine della Guerra Fredda dei problemi mai risolti relativi al comando e controllo di queste armi, della sicurezza di queste armi (ad un certo punto, costretta a mettere una chiave di sicurezza sul meccanismo di accensione dei missili, per spregio l'Air Force usò il codice 00000000 ) e dei numerosi incidenti avvenuti.
Il libro alterna la storia della Forza Nucleare Americani e gli eventi a Damascus, capitolo dopo capitolo, quasi nella forma di un romanzo di fantapolitica, e descrive bene, gli uomini, le lotte di potere, le meschinerie, l'evoluzione della dottrina, le procedure tecniche, gli atti di coraggio, di responsabilità, le paure, di più di 50 anni di storia moderna per lo più sconosciuta. Vale la pena leggerlo.
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